15 Domande terra terra che nessun vero giornalista farebbe mai a MAURO DE FEDERICIS

Gen 24, 2014

Ovvero riuscire a dimostrare personalità  e carattere rispondendo a domande di una banalità disarmante
di Rossella Quitadamo
intervista De Federicis foto di Sabrina Morrica

Giovedì 23 gennaio 2014, 20:45-23 Nuovo Kabala, Mauro De Federicis, “Inside Time”.  C’è stato un prima e c’è un dopo, nel mezzo quelle due ore trascorse ieri sera al Caffè Letterario, dove il tempo non è stato più nostro: Mauro De Federicis  e il suo trio se ne sono impossessati, ce lo hanno carpito con la destrezza di un abile prestigiatore e ne hanno fatto ciò che volevano. Lo hanno dilatato con dolci melodie e accelerato con sferzate di energia; lo hanno riavvolto e poi srotolato come il nastro di un videotape, evocando sonorità appartenenti ad ogni “epoca” del jazz e della musica moderna. Ladri non solo del nostro tempo ma anche di quello di Grandi come Carlos Santana, Thelonius Monk, Ennio Morricone di cui hanno calcato le orme per fare propri, omaggiandoli, capolavori …senza tempo.

In cambio ci hanno regalato il loro, di tempo, e non intendo quello ritmato dalla batteria di Fabio Colella, cadenzato dal contrabbasso di Gabriele Pesaresi e riempito dalle linee melodiche della chitarra di Mauro De Federicis. Parlo del tempo interiore, della loro visione della musica che è poi la loro visione della vita, il loro modo di essere qui e ora, parlo del tempo scandito dal battito dei loro cuori. E vi sembra poco?

In questo gioco di dare e ricevere io ho ricevuto da Mauro De Federicis qualcosa in più: 10 minuti del suo tempo, giusto quello di soddisfare la mia oziosa curiosità. Le sue risposte non posso che condividerle con i fans del Kabala e tutti gli amanti della buona musica.

Sei puntuale?

Mauro: Molto! Da docente di Conservatorio ho imparato ad esserlo. Anche nelle altre occasioni lo sono, pure sul palco.

Descrivi la tua giornata tipo

Mauro: La sveglia suona molto presto, sono un musicista anomalo: anche se vado a letto alle tre di notte alle otto sono già in piedi. Se non devo andare in Conservatorio o occuparmi di altre incombenze, studio; nel pomeriggio faccio il papà e la sera, se posso, studio altrimenti …relax. Quando lavoro (come musicista intendo) è tutto diverso: i miei tempi sono dettati dalle esigenze dell’attività musicale.

Per te è tempo sprecato quando…

Mauro: E’ una cosa molto soggettiva, quello che è tempo buttato per me magari per qualcun altro non lo è. Sicuramente è tempo sprecato oziare… io proprio non ci riesco. Vivendo in campagna, se davvero non ho nulla da fare mi dedico a lavori manuali …un’attività che mi impegna fisicamente, è un altro tipo di stanchezza …mi rilassa.

Sogno ricorrente?

Mauro: Non so, sogno tanto ma non ricordo… da piccolo sognavo spesso di dover fuggire e non riuscire a muovermi… Se poi intendi sogni ad occhi aperti certamente quello di continuare a fare questo lavoro ancora per tanti anni

Una cosa che non hai mai fatto ma che ti riprometti di fare in futuro

Mauro: Un corso da sommelier: sono appassionato di vini ma non sono un intenditore, vorrei acquisire un po’ di tecnica

La vendetta: subito o a freddo?

Mauro: Mai, la vendetta è un’azione che non deve esistere. Vendetta è anche ignorare la persona o la situazione che ti suscita desiderio di rivalsa; anche se l’istinto a volte spinge in quella direzione io non sono comunque un tipo vendicativo, non sono capace.

L’ultima volta che hai litigato con qualcuno?

Mauro: Discutere sì ma proprio litigare …non me lo ricordo

Cosa cambieresti del tuo passato?

Mauro: Ho studiato poco da giovane …anzi, quando ero più giovane! Provenendo da studi classici forse mi sarei dovuto concentrare di più su questo tipo di musica, quella che suono; però non rimpiango nulla, il mio bagaglio culturale mi è servito

Quale evento della tua vita consideri il più importante di tutti?

Mauro: La nascita di mia figlia!

Se fossi un supereroe, quale ti piacerebbe essere?

Mauro: Un supereroe non so, mi piace SpongeBob mi è simpatico nella sua irrealtà: è una spugna!

Se domani finisce il mondo come passeresti oggi la tua giornata?

Mauro: Starei con la mia famiglia

Nella tua prossima vita sarai…

Mauro: …più “canaglia”. A volte serve ma non ci riesco, non è che mi pento di come sono, non è che mi sforzi di esserlo, però forse lo sarò… nella mia prossima vita.  

“La musica è una macchina per sopprimere il tempo” Claude Lévi-Strauss. Quanto sei d’accordo?

Mauro: non sono molto d’accordo: per me la musica, oltre che un piacere, è un modo per comunicare quello che in quel momento io ho da dire a chi mi ascolta, la musica è vita. La musica è il linguaggio universale per eccellenza: il bambino batte il ritmo, nella preistoria esisteva già il ritmo…

Il tuo motto

Mauro: Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi, anzi se puoi fare anche quello di dopodomani è ancora meglio!

 

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